
Nell'areale alpino esistono
condizioni limite per
la coltivazione dell'albicocco.
I rigori invernali
e le gelate tardive rappresentano
spesso un ostacolo insormontabile
per coltivazioni redditizie
in modo costante. Soltanto alcune
zone particolarmente vocate e
poche varieta' selezionate sono in
grado di offrire produzioni accettabili,
ma in qualche caso esse raggiungono
l'eccellenza: e' il caso della
varieta' Tonda di Costigliole che
sfugge alle brinate primaverili grazie
alla fioritura medio tardiva molto
scalare, tollera bene le minime termiche
invernali e fornisce produzioni
costanti.
Zona di produzione nel Parco del Po
Tutta la zona collinare e la pianura
adiacente che va da Busca a Saluzzo
con il centro principale in Costigliole
Saluzzo da cui si origina il
nome.
Notizie storiche
L'introduzione dell'albicocco (Prunus
Armeniaca) risale ai tempi remoti.
Nel saluzzese le prime citazioni
di coltivazione sono state fatte
da Giovanni Eandi che nel 1835
nel suo trattato " Statistica della provincia
di Saluzzo" cita espressamente
l'albicocco distinguendo la
produzione di pianura da quella di
collina. Altre ricerche storiche fanno
risalire la presenza dell'albicocco
nella zona ai secoli XV e XIV citandolo
come "crisomella" nome con
il quale veniva identificata la pianta
nei trattati di botanica sino al secolo
XIX. Il nome adottato nelle lingue
neo latine deriva invece dal termine
arabo "Al barquq" da cui lo spagnolo
"Albercoque", l'italiano "Albicocco",
il francese "Abricot", da cui derivano
anche i termini anglosassoni
"Apricot" in inglese e "Aprikosen" in
tedesco.

Il nome invece "Armugnan",
con cui lo si identifica in Piemonte,
deriva dalla antica lingua
d'Oc e ricorda il luogo presunto di
origine: l'Armenia. Recenti studi
scientifici relazionano questa varietà
alle cultivar a frutto tondo diffuse
nella riviera di ponente ed introdotte
in tale zona dagli Arabi durante la
loro dominazione, quindi, farebbero
capo al gruppo di specie del genere
Armonica definito irano caucasico,
il quale ha seguito un'evoluzione
separata dal gruppo europeo.
Cio' spiegherebbe, tra l'altro, sia la
forma, sia le caratteristiche organolettiche
che presentano un elevato
tenore zuccherino e un aroma
intenso. Un'altra peculiarità dell'albicocca
Tonda di Costigliole è di
avere un elevato grado di omozigosi
e di essere quindi riproducibile
anche per seme, senza perdere le
caratteristiche che la contraddistinguono.
Da ciò deriva la pratica di
riprodurla da seme adottata in molti
frutteti famigliari.
Anche se presente da tempo immemorabile
sul territorio la sua coltura
in frutteti specializzati e' da far
risalire agli anni 50, quando la sua
coltivazione si concentrò nelle colline
del saluzzese, caratterizzate da
un microclima favorevole allo sviluppo
della specie.
Caratteristiche

La coltivazione di questa varieta' di
albicocca e' effettuata attraverso una
potatura che regola il rapporto tra
produzione e vegetazione ed influisce
in modo favorevole sull'equilibrio
fisiologico della pianta in modo
tale da limitare il fenomeno di produzione.
La potatura e' effettuata
nel periodo estivo, da fine raccolta
a meta' settembre. La vegetazione
dell'interfilare viene gestita con
l'inerbimento controllato nel caso di
terreni compatti e anche solo con lavorazioni
superficiali su terreni sciolti.
L'albicocco e' una delle specie
frutticole con minor fabbisogno irriguo.
La pianta tollera abbastanza
bene le basse temperature invernali
ed ha una fioritura medio tardiva
e molto scalare. Anche la raccolta
risulta tardiva e frazionata nel
tempo; generalmente inizia intorno
al 20 luglio e si protrae sino a tutta
la prima decade di agosto. I frutti
sono di pezzatura media, rotondi e
di un giallo aranciato intenso con
marezzature rossastre. La polpa e'
consistente aromatica e molto zuccherina,
e' ricca in vitamina A e potassio.
Il microclima presente nelle
colline saluzzesi, caratterizzato da
temperature primaverili miti ed estati
calde e ventilate, favorisce una
buona impollinazione ed evita spesso
l'insorgere delle malattie tipiche
dell'albicocco come la monilia.
Da molti anni la varieta' Tonda di
Costigliole e' oggetto di studi scientifici
che ne hanno sempre evidenziato
la buona adattabilita' ai climi
del nord e le peculiarità organolettiche.
Nonostante questo la sua coltivazione
rimane confinata al territorio
piemontese e la vocazionalità
per il suo sviluppo ottimale, la si ritrova
solo sulle colline saluzzesi.
Produzioni tipiche
L'albicocca Tonda di Costigliole puo'
essere consumata fresca ma si presta
ottimamente anche a diverse
trasformazioni come confetture, succhi
di frutta, frutta in sciroppo o sotto
spirito e per questo è molto ricercata
dalle ditte di trasformazione
presenti sul territorio.
Scarica la scheda in formato PDF
Fonti:
- D.Bassi, L Conte, R.Guerriero, G.
Ondradu. 2003.
- Albicocco. Suppl. Terra e Vita n
25/2003
- http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/ortofrutta/albicocca/index.jsp